Sono
disoccupata e vorrei comprendere meglio cosa si intenda per
telelavoro. Anna, Milano.
Ci
sono studi e statistiche che dimostrano come molte persone alla
ricerca di un lavoro coglierebbero al volo l’opportunità di un
impiego gestibile da casa, sfruttando il web e le nuove tecnologie.
Il
telelavoro, essendo fortemente connesso all’evoluzione del mondo
informatico, è un ambito in costante trasformazione che richiede
oculatezza nella scelta delle possibilità esistenti, compatibile con
le proprie competenze e motivazioni.
Si
tratta di un’opzione fattibile a patto che vi sia la motivazione
nell’imparare un nuovo modo di collaborare con le aziende, modo
talvolta anche altamente specializzato.
La
liberazione da vincoli spaziali e la possibilità di scegliere dove e
come lavorare dovrebbero rappresentare i principali vantaggi di una
simile “formula”.
Tuttavia,
spesso la ricerca risulta complessa in termini di “serietà”
dell’impiego proposto e, dunque, il guadagno attraverso la rete
resta per molti un’opportunità irrealizzabile.
Il
“lavoro a domicilio”, prospettato da imprese improvvisate e di
scarsa professionalità, quale occasione imperdibile e redditizia
andrà, quindi, vagliato attentamente al fine di non cadere in
tentazione, rimanendo invischiati in una rete di false promesse
(introiti esorbitanti in tempi incredibilmente brevi).
Il
network marketing opportunamente accostato a internet, al contrario,
potrebbe produrre risultati sorprendenti qualora vengano rispettati
requisiti fondamentali.
La
disciplina del telelavoro in Italia attribuisce al datore di lavoro i
costi di installazione e manutenzione degli strumenti e gli
conferisce la responsabilità in termini di tutela della salute e
della riservatezza del lavoratore.
A
quest’ultimo, d’altro canto, spetterà l’obbligo di aver cura
delle apparecchiature a sua disposizione e il diritto di gestire
autonomamente il suo tempo professionale, assumendo carichi di lavoro
equivalenti a quelli di chi presti la propria opera all’interno di
una organizzazione.