L´ordine delle cose


Sono molteplici le strategie che possono essere impiegate al fine di "dare un ordine" alle cose da fare: in parte dipenderanno dallo stile della persona che le metterà in atto, in parte saranno condizionate dal contesto e dal compito.
Ad esempio, in alcune circostanze, sarà il livello di urgenza a dettare le regole del gioco, soprattutto se le persone che si troveranno a risolvere situazioni in sospeso saranno soggetti tipicamente poco abili nel pianificare le attività lavorative o nel prevedere imprevisti.
Per i professionisti l´azione in "emergenza" dovrebbe essere evitata, in quanto la mancanza di organizzazione e la carenza di tempi e mezzi per gestire gli eventi non sempre sfociano in un risultato positivo. Vi sono, tuttavia, persone per le quali una situazione adrenalinica potrà addirittura rappresentare una "spinta ad agire", appagando il bisogno di sentirsi costantemente impegnati e indispensabili.
Una metodologia più razionale nell´affrontare le questioni da risolvere consisterà nel porle in successione in base alle risorse disponibili, dando priorità a ciò per cui esistono basi certe e garantite, in modo da agire "in sicurezza", abbassando il livello di rischio o la necessità di reperire mezzi in corso d´opera.
Per alcuni sarà stimolante il porre in essere le azioni da compiere in funzione del loro grado di difficoltà e della propria capacità di affrontarle.
Certi soggetti preferiscono cominciare da ciò che ritengono più difficile, in quanto incapaci di reggere l´ansia generata da un compito gravoso o perché amano la sfida in tutti i suoi aspetti. Una simile propensione dovrà, per condurre al successo, essere collegata agli obiettivi comuni e alle esigenze del gruppo e non basata esclusivamente sulle ambizioni della personalità sfidante.
Infine, si potranno "ordinare" le cose da fare in base al loro grado di piacevolezza, tenendo conto del fatto che il gratificarsi in anticipo, se saldamente connesso all´obiettivo finale, può talvolta generare effetti benefici per sè e per i propri collaboratori: semplicemente potrà essere un comportamento che aiuta a tollerare meglio le "sgradevolezze" che verranno!






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