Quali
sono le caratteristiche necessarie per il ruolo di strategic planner
in azienda? Antonio, Padova.
Al fine di aumentare la notorietà
e il successo di un’azienda non sono sufficienti una buona dose di
intuito e un forte spirito di iniziativa. Al contrario, chi
pianifichi le azioni di comunicazione di una particolare marca dovrà
possedere conoscenze tecniche e un vero e proprio metodo progettuale
per garantire la visibilità necessaria sul mercato.
Lo
strategic planner si può definire un consulente in pianificazione
strategica. Si tratta di una figura professionale “relativamente
recente” (nasce negli anni sessanta in Gran Bretagna) inserita nel
settore della pubblicità e della comunicazione.
Basi formative
essenziali per diventare strategic planner sono, ad esempio, un
Master in Marketing e Comunicazione d’impresa, un Master in
Copywriting o in Strategic Brand Management.
Il suo ruolo è
prevalentemente quello di ideare soluzioni creative, creando spunti
che possano sostenere il lavoro di chi sia deputato alla promozione
dell’immagine di un marchio/servizio/prodotto e che siano in grado
di adattarsi in modo flessibile a eventuali problemi ed imprevisti.
In tal modo, il suo operato potrà facilitare il raggiungimento degli
obiettivi di marketing relativi allo specifico brand.
Un altro
modo per definire tale figura professionale è “progettista della
pubblicità”: lo strategic planner dovrà, dunque, conoscere
perfettamente non solo i mercati, ma anche le modalità di
comportamento dei differenti tipi di consumatori e i loro particolari
bisogni, senza trascurare le mode del momento e le variazioni che
esse subiscono in funzione di contesti eterogenei o delle tipologie
di target.
Lo strategic planner dovrà essere costantemente
“informato sui fatti”, facendo riferimento a svariate fonti quali
dati di attualità e di cronaca, dati sociologici e demografici e
dati provenienti dal contesto più generico della comunicazione
commerciale.