Il comunicare adeguatamente un messaggio, un’idea, un’emozione
non riguarda esclusivamente il saper trasmettere correttamente il
“contenuto” delle nostre opinioni e richieste, ma coinvolge una
serie di sfumature e dettagli che hanno a che fare principalmente con
la relazione che desideriamo instaurare con l’altro.
Non ci si
sta riferendo alle sole interazioni “faccia a faccia”, ma anche
alla comunicazione scritta, relativamente alla quale, forse, in
assenza dei preziosi supporti rappresentati dalle componenti
paraverbali (tono, timbro di voce, velocità del parlato) e non
verbali (gestualità, postura, mimica facciale) del messaggio, sarà
ancora meno semplice il controllare aspetti inerenti la
sintesi.
Questa caratteristica andrà di pari passo con il
rispetto di chi scriva nei confronti del proprio destinatario: al
controllo della posta elettronica (da parte di un professore o di un
responsabile della selezione in azienda) non potrà essere dedicato
un tempo spropositato e, dunque, la possibilità di leggere
comunicati esaustivi ma, al contempo, essenziali e spogliati dei
particolari ridondanti, sarà senza dubbio apprezzata.
Se
l’obiettivo sarà quello di interessare il lettore, evitandogli
noia e distrazione, dovremo saper tenere a freno la tendenza al
“parlar troppo di noi” e bandire premesse eccessivamente lunghe,
ampollose e inconcludenti (al massimo, di venti parole).
Anche
“lo stile di scrittura” avrà un peso essenziale! Del resto,
pochi concetti basilari potranno risultare accattivanti se sapremo
renderli distintivi, se saremo in grado di esprimere, grazie ad essi,
la nostra “unicità” o le nostre proposte.
I termini e le
espressioni che sceglieremo dovranno essere valutati con cura: ad
esempio, nella stesura di una mail “lettera di presentazione”
sarà vietato il cadere in luoghi comuni (…amo lavorare a contatto
con la gente), mentre risulterà premiante puntare non solo sulle
esperienze lavorative e/o universitarie, ma anche sulle proprie
caratteristiche personali.