Cos´ha mangiato ieri


Mi è capitato di sostenere un colloquio di lavoro durante il quale ho "subito" domande "fuori luogo" rispetto alla posizione ricercata. Cosa significa? Antonio, Livorno.
“Cosa ha mangiato ieri sera?” oppure “qual è il suo cantante preferito? Mi accenna il brano più famoso”? Se, durante un colloquio di lavoro vi dovessero porre domande di questo tipo, con ogni probabilità vi stanno sottoponendo ad una “Stress interview” (colloquio sotto stress), una tecnica di selezione nella quale ai candidati verranno rivolte domande bizzarre o provocatorie al fine di testare la loro capacità di reazione di fronte ad un evento imprevisto e talvolta ansiogeno. Tale procedura avrà lo scopo di ricreare, entro il setting del colloquio di selezione, situazioni frequenti nel contesto lavorativo: un cliente “difficile”, le tensioni con un collega, domande inattese e disorientanti. Anche il porre quesiti a “raffica” potrà informare il selezionatore nella valutazione del "come" il candidato gestisca il sovraccarico di lavoro o delle sue modalità tipiche nell´affrontare la contemporaneità di più progetti. Esistono tipologie differenti di “Stress interview”: un primo caso potrebbe essere rappresentato dalla presenza concomitante di più intervistatori i quali, contemporaneamente, pongano quesiti spiazzanti al candidato sia sul piano tecnico (una sorta di "esame a sorpresa"), sia sul piano personale - relazionale. In altre occasioni potrebbe essere applicata la strategia del "disinteresse/ostilità" da parte del selezionatore: l´idea di partenza sarà il testare le risposte emotive del nuovo potenziale collaboratore, verificando la sua abilità nella gestione della pressione verbale e non verbale (ad esempio evitando il contatto visivo, interrompendolo, sospirando in relazione alle sue risposte). La de-personalizzazione dei processi suddetti sarà, indubbiamente, un fattore importante per il successo del candidato: l´approccio del selezionatore dovrà essere vissuto quale interpretazione di un ruolo di fronte al quale saranno indispensabili e apprezzate professionalità e autocontrollo.




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