Non
ho una solida esperienza come formatore ma mi è stato proposto un
progetto interessante nel quale ricorrere a metodologie di
apprendimento esperienziali. Come progettare adeguatamente un simile
intervento formativo? Angelo, Milano.
Esistono
alcuni step fondamentali da seguire per la realizzazione di
simulazioni di tipo esperienziale che spaziano dall’organizzazione
di situazioni e comportamenti “tipici” da trasferire nel contesto
formativo, alla valorizzazione dei vissuti osservati nei
partecipanti, sino alla generalizzazione delle azioni emerse e alla
loro applicazione a situazioni reali, lavorative o relazionali, in
genere.
La
simulazione potrebbe essere creata anche in maniera mirata rispetto
al contesto sul quale si “operi”, in quanto un programma
costruito ad hoc avrà maggiori probabilità di enfatizzare gli
aspetti problematici e le caratteristiche essenziali di quello
specifico ambiente.
L’abilità
nel riuscire a generalizzare la relazione tra fenomeni osservati in
un ambito creato “su misura” starà soprattutto nella competenza
del formatore il quale dovrà far leva sulle teorie alla base dei
comportamenti espressi dai partecipanti,” riconducendole” ai
sentimenti e alle emozioni emerse.
Quando
si richiedano ai formatori interventi rapidi della durata di poche
ore o di un giorno al massimo, l’approccio esperienziale, se ben
gestito, potrà sorprendere per la sua straordinaria efficacia basata
su di un passaggio piuttosto rapido per il partecipante, da
un’esperienza vissuta, alla sua elaborazione e alla immediata
applicazione alla realtà quotidiana.
Sarà indispensabile, però,
che in fase di progettazione la situazione “costruita” risulti
assolutamente credibile e concreta.
I
protagonisti della simulazione potrebbero, infine, adottare
comportamenti difensivi qualora non venisse colta l’utilità del
percorso proposto. Per tale ragione saranno indispensabili un solido
“patto d’aula” e un’ottimale attività di coordinamento da
parte del formatore il cui ruolo passerà dal trasferire conoscenze
al facilitarne
l’interiorizzazione.