L´arte
del vendere non ha mai fatto parte di me, ma ora mi trovo a dover
affrontare questa nuova sfida per un´opportunità lavorativa che non
voglio perdere. Come riuscire al meglio? Cristiana, Milano.
La
dialettica è indubbiamente una delle armi principali del venditore:
il dialogo con il potenziale cliente avrà necessariamente
un´impronta di tipo persuasivo, ma al di là di questo, dovrà essere
costantemente adeguato alle esigenze dello specifico interlocutore.
Il
venditore che reciti un copione, con la medesima intonazione e la
stessa espressione facciale in ogni occasione non avrà molte chance,
considerando soprattutto fattori quali la concorrenza, il tempo,
l´attenzione alle spese superflue da parte del cliente.
Dunque,
i desideri di quest´ultimo e le sue possibilità andranno posti in
prima linea nell´approccio e nell´organizzazione delle tappe della
trattativa.
Per
comprendere tali necessità, una buona conoscenza degli esiti di
ricerche di mercato mirate potrebbe rappresentare un utile bagaglio
per il neo venditore.
Un´altra
regola chiave consisterà nell´accantonare la tendenza ad essere
insistenti (l´ansia derivante da una scarsa esperienza di vendita
potrebbe far tendere ad un simile comportamento, pur di raggiungere i
risultati attesi di chi ci abbia affidato l´incarico): in molti casi
un risultato mediocre sarà attribuibile al fatto che il potenziale
acquirente, sentendosi pressato, potrebbe rispondere mostrando un
atteggiamento poco cordiale e frettoloso. Anche le possibili
obiezioni andranno gestiste in maniera non polemica, con
autocontrollo e trasparenza.
L´allenamento
al parlare in pubblico tutte le volte che se ne abbia occasione sarà
una ulteriore "palestra" per imparare a controllare una
gestualità "nervosa" o espressioni che possano far
trapelare il nostro disagio o, ancora, per "ridimensionare"
l´utilizzo incontrollato di "non parole", ovvero termini
che fungano da "intercalare", in grado di distogliere
l´attenzione dell´uditorio, rendendo il proprio messaggio meno
efficace.