Lavoro
da poco tempo all´interno di un ufficio nel quale le relazioni sono
estremamente faticose. Come migliorare la situazione? Anna, Vicenza.
L´essere
presenti quotidianamente nello stesso ambiente di lavoro, la
necessità di interagire e di scambiarsi informazioni condividendo il
medesimo spazio rappresenta, per molti, una "sfida"
quotidiana nella quale entrano in gioco pazienza, empatia, capacità
di ascolto ed elevata tolleranza.
Persone
diverse, con indole e caratteristiche che possano anche scontrarsi
(precisione, disordine, riservatezza, esuberanza) andranno incontro a
situazioni difficili da gestire (dalla telefonata a voce alta, sino
all´invasione della propria scrivania o alle attese interminabili per
l´utilizzo di strumenti comuni), se non a veri e propri vuoti
relazionali in grado di compromettere la stessa produttività
lavorativa.
Sarà,
dunque, fondamentale l´assumere, per quanto possibile, un
atteggiamento collaborativo, puntando sul raggiungimento di obiettivi
collettivi e condivisi e privilegiando i momenti di confronto ad un
atteggiamento eccessivamente individualista, senza per questo mancare
nella difesa della propria soggettività, della propria riservatezza
e delle proprie idee.
Un
passo importante sarà, inoltre, costituito dal prendere coscienza
del fatto che non si possa necessariamente "piacere" a
tutti: anche se una convivenza serena dovrebbe essere la meta da
porsi in ufficio, potenziando quelle abilità sociali che ci
consentano di raggiungerla, altrettanto sano risulterà l´accettare
atteggiamenti distaccati e freddi da parte di alcuni colleghi,
concentrando le proprie energie sugli scambi maggiormente
significativi e sui contenuti dei progetti da realizzare.
Esiste,
poi, una ritualità che, soprattutto in qualità di "ultimi
arrivati", sarebbe consigliabile assecondare (ad esempio, il
caffè insieme durante la pausa di metà mattina), dal momento che la
sua funzione sarà principalmente aggregativa e rappresenterà una
forma di cordiale accoglienza da parte del gruppo consolidato di
colleghi nei confronti del nuovo collaboratore.